Economia

Venerdì 16 Settembre 2022

Cambiamenti climatici e metodi di produzione: la normativa è obsoleta

Unaprol e FOA: la legislazione internazionale sugli steroli è obsoleta, necessari aggiornamenti per evitare ingiuste penalizzazioni.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Gli steroli sono componenti importanti dell’olio d'oliva dato che contribuiscono al valore nutrizionale ed hanno proprietà benefiche come anti-infiammatori, anti-batterici, anti-fungini, anti-ulcerativi, anti-ossidanti e anti-tumorali. 

Inoltre la loro determinazione, qualitativa e quantitativa è ritenuta un parametro di purezza ed è essenziale per combattere alcune frodi, come la miscelazione con oli di nocciola.
Il contenuto di steroli all’interno degli oli d’oliva infatti è disciplinato dalla legislazione dell'Unione europea (CEE, 1991) e dalla norma commerciale applicabile agli oli di oliva e degli oli di sansa di oliva del Consiglio oleicolo internazionale (COI , 2011).

Il non rispetto dei limiti (1000 mg/kg) riportati in normativa comporta il declassamento: da olio vergine (o extravergine) di oliva a olio vegetale.
Quest'anno sono state registrate molte analisi di oli con valori degli steroli totali inferiori al limite che è di 1000 mg/kg.

Industrie e confezionatori possono facilmente raggiungere il limite minimo in fase di blend ma per gli olivicoltori e i frantoiani – soprattutto per chi vuole produrre oli monovarietali - il procedimento è molto più complesso visto che la possibilità di produrre miscele con diverse origini e varietà sono limitate.

Unaprol e FOA (Frantoi Oleari Associati) ritengono che la legislazione internazionale sugli steroli sia obsoleta e non tenga conto degli attuali parametri di qualità e dei cambiamenti climatici.

Secondo le due associazioni "è necessario adottare misure per promuovere la riduzione del valore degli steroli totali negli oli di oliva vergini dagli attuali 1000 a 800 mg/kg, al fine di salvaguardare la produzione olearia italiana, evitando ingiuste penalizzazioni dovute a norme che devono essere aggiornate in base alle più recenti evoluzioni dei metodi di produzione e delle condizioni climatiche".

Unaprol e FOA hanno inviato una lettera al Mipaaf e all’ICQRF (Ispettorato centrale repressione frodi), in cui sottolineano la necessità di adeguare i parametri degli steroli a causa dei cambiamenti climatici che stanno interessando il settore in modo significativo.

Per incoraggiare il dibattito e accelerare il processo di modifica, le due associazioni attraverso i loro soci, hanno raccolto tutti i dati necessari per sostenere la richiesta del Ministero dell'Agricoltura al COI (Consiglio Oleicolo Internazionale) al fine di risolvere il problema.

David Granieri, presidente di Unaprol sottolinea che "Questi parametri troppo elevati colpiscono quei produttori che, negli ultimi anni, hanno scelto di concentrare la propria attività di produzione e commercializzazione su oli di alta qualità, espressione della cosiddetta "filiera corta", strettamente legata alla terra e al territorio. L'aumento della presenza di questi oli non dipende da carenze qualitative ma, al contrario, è attribuibile all'incremento del numero di operatori del settore che hanno scelto di produrre e commercializzare oli "monovarietali", al fine di esaltarne le peculiarità e, attraverso la raccolta precoce, potenziarne le proprietà organolettiche".